56° TrentoFilmfestival, il Filmfestival della montagna e la sua WebTv
Dal 22/4 al 4/05/2008 va in scena a Trento la 56° edizione del Trento Film Festival dedicato alla montagna, avventura, esplorazione. Un ricchissimo programma di film, eventi ed incontri che sarà seguito passo dopo passo da una nuovissima WebTv.
Guardare il mondo da altri punti di vista per scoprire gli innumerevoli paesaggi che si aprono oltre l’orizzonte. E’ questo uno dei lati più affascinanti dell’alpinismo e del rapporto tra uomo e natura: quel vivere e pensare la montagna come luogo-sintesi da cui lo sguardo può spingersi oltre i confini del già visto e del sé. E’ questo territorio dell’immaginario e dell’avventura che si incontra con la vita che dal 22 al 4 maggio sarà protagonista del Trento Film Festival 2008.
La 56esima edizione del più antico FilmFestival della montagna anche quest’anno riserva infatti un pieno di appuntamenti. Asse portante sarà come sempre la sezione cinematografica che si completa e amplifica con una fitta rete di eventi, incontri, mostre e occasioni per parlare, vedere e anche (perché no) discutere di montagna, alpinismo, avventura e natura. Il tutto sotto il segno della molteplicità delle visioni e della fantasia. Anche sul Web con una nuovissima WebTv targata TrentoFilmfestival in collaborazione con PlanetMountain che si avvarrà di Kay Rush per seguire il Festival passo dopo passo su www.trentofestival.it.
I FILM – Visioni e immaginario, dunque cinema!
Grande cinema, aldilà della montagna c’è da dire. Nel 2008 si è abbondantemente superata la soglia dei 300 film presentati: un record assoluto, non solo per Trento. E insieme anche un record di qualità: tra gli 85 film, di cui 34 sono stati selezionati per il Concorso, molte sono le pellicole di assoluto valore. Come The Beckoning Silence di Louise Osmond tratto dall’omonimo libro di Joe Simpson ‘Il richiamo del silenzio’. Protagonisti l’Eiger e la sua ‘terribile’ storia ripercorsa attraverso una delle vicende più emblematiche e tragiche dell’alpinismo: l’esperienza di Toni Kurz, Andreas Hinterstoisser, Rainer e Willi Angerer che, nel 1936, tentarono l’inviolata parete nord dell’Orco. E’ un tuffo nell’essenza senza tempo dell’alpinismo che ha in Joe Simpson uno dei suoi più profondi cantori e conoscitori: chi ha apprezzato Touching The Void non si lascerà certo scappare anche questo suo film. Come certamente da non perdere è Au delà des Cimes di Remy Tezier, con Catherine Destivelle impegnata su 4 grandi pareti del Monte Bianco. Un film che con riprese davvero eccezionali (da un dirigibile!) restituisce la magia e la gioia delle grandes courses interpretate dalla stessa “signora degli appigli” che nel 1985 divenne un’autentica icona della “nuova arrampicata” con ‘E’ pericoloso sporgersi’. In Blindsight, invece, Lucy Walker racconta l’avventura di Erich Weinhmayer, alpinista cieco che accompagna in montagna sei ragazzi nepalesi anche loro non vedenti. Un’esperienza a cui hanno dato risalto anche i quotidiani italiani e che potrà essere ri-vissuta in prima visione italiana a Trento. Per chi ama le emozioni dello sci c’è un’altra grande anteprima europea con Steep di Mark Obenhaus, ovvero tutta la storia dello sci estremo attraverso i suoi protagonisti – tra cui Stefano de Benedetti. Mentre per l’arrampicata (coniugata al trad ossia nello stile ‘duro e puro’ dei climber britannici) l’appuntamento è con Committed di Paul Diffley e Dave Brown ma anche King Lines di Josh Lowell, Peter Mortimer con l’ “incredibile” Chris Sharma. Cambiando tema, e passando al grande filone dei documentari, un posto d’onore spetta a The Edge of Eden: Living with Grizzlies – non a caso proprio l’orso campeggia sul manifesto della 56° edizione. La storia o meglio lo speciale rapporto instaurato dal naturalista canadese Charlie Russel con gli orsi che segna un’altra pagina di quella strana e affascinante empatia tra l’uomo, gli animali e la grande natura di cui il Festival si è sempre interessato. Una vicinanza e una sensibilità che il Festival ha sempre dimostrato anche per le popolazione delle alte terre. Così anche in quest’edizione sarà presente il Tibet. Una presenza non tanto dettata dalle tragiche circostanze di cronaca, quanto da un interesse e un impegno costanti, quest’anno ribaditi da Dalai Lama Renaissance di Khashyar Darvich, dedicato alla vita del capo spirituale del popolo tibetano raccontata dalla voce narrante di Harrison Ford, e da Daughters of Wisdom di Bari Pearlman che per la prima volta mostra la vita all’interno di un monastero tibetano femminile. Per la fiction la sorpresa è rappresentata da La jeune fille et les loups di Gilles Legrand con “star” come Stefano Accorsi e Laetitia Casta in una storia che narra dell’incontro tra un eremita dei boschi e una bella veterinaria innamorata dei lupi. Oltre ai film in Concorso la rassegna delle sezioni collaterali come sempre sarà ricca di spunti: da quelli più legati all’alpinismo e all’arrampicata di Alp&Ism a quelli degli Orizzonti alpini e di Vitalpina, dedicati alla vita e ai paesaggi delle terre alte. E non mancheranno gli Eventi con film da non perdere come Encounters at the end of the world di Werner Herzog o La Muraglia cinese di Carlo Lizzani.
SERATE ALPINISMO – i solitari, i russi e il grande Pierre Mazeaud
Tre gli attesissimi appuntamenti con le classiche serate dedicate all’alpinismo. Si inizia domenica 27 aprile con L’alpinismo solitario. A presentare quella che forse è la più “mistica” e profonda esperienza della scalata sarà Pietro Dal Prà, climber e alpinista “esteta” che partendo dall’arrampicata sportiva ha sperimentato la “solitaria” su grandi vie e pareti delle Dolomiti, come la Scotoni e la Sud della Marmolada. Insieme a lui salirà sul palco Silvia Vidal, la catalana che con i suoi 21 giorni solitari e non stop sullo Shipton Spire ha dimostrato ancora una volta che l’alpinismo si coniuga perfettamente al femminile. Ma anche il 24enne austriaco Hansjörg Auer, ovvero il climber “semisconosciuto” che con la prima free solo senza corda della via Attraverso il Pesce sulla sud della Marmolada ha letteralmente sconvolto il mondo dell’arrampicata. E ancora il lecchese Rossano Libera l’alpinista che forse incarna più di tutti la profondità e la scelta del solitario con le sue salite sul Badile e le cime della val Bondasca.
Il secondo appuntamento Giovedì 1 maggio ha come focus l’Alpinismo russo. Un mondo per molti aspetti sconosciuto all’occidente ma di altissimo livello che verrà presentato da Simone Moro, l’alpinista che più di tutti l’ha frequentato e reso noto. Protagonisti e testimoni saranno Pavel Sahabalin (diretta alla ovest del K2), Alex Klenov e Michail Devy (prima salita della est dello Shingu Charpa), Denis Savelyev e Serguey Nilov (nuova via sullo Shipton Spire’s), Alexander Odintsov leader delle più importanti spedizioni russe degli ultimi anni (come la quella alla nord dello Jannu) e l’autentica leggenda Boris Korshunov.
L’ultimo appuntamento è per venerdì 2 maggio con un grande dell’alpinismo presentato da Pietro Crivellaro: il francese Pierre Mazeaud che ha legato il suo nome al mitico alpinismo degli anni ’50 e ’60. Nel 1961 fu uno dei protagonisti con Walter Bonatti dello sfortunato e famoso tentativo sul Pilone centrale del Freney ma anche, nel 1978, il capo della spedizione francese all’Everest con la quale raggiunse (primo francese) la cima. Mazeaud che sarà l’ospite d’onore di quest’edizione rappresenta la storia e lo spirito di un alpinismo che ha segnato profondamente 2 generazioni, e c’è da scommettere che quello spirito rivivrà nel palco dell’Auditorium Santa Chiara.
MUSICA – Il Festival è Rock
Il Festival di Trento si apre anche quest’anno nel segno della musica. Della grande musica… naturalmente rock. Si comincia martedì 22 aprile con l’indie rock del Reading in concerto per viandanti del XXI secolo di Enrico Brizzi e i Numero 6. Per continuare venerdì 25 aprile con “Imparando a vivere” di Fabio Palma, I Miradavaga e Simone Pedeferri in una performance che unirà lettura, musica e pittura con l’artista-climber Pedeferri che dipingerà un’opera in diretta (da non perdere). Sabato 26, per l’inaugurazione del programma cinematografico, andrà in scena il concerto dei Marlene Kuntz che musicheranno dal vivo “La signorina Else”, capolavoro del 192 di Paul Czinner. Mercoledì 30 aprile, invece, sarà la volta di Montagne Migranti, un eccezionale lavoro di Carlo Casillo con i Miscele d’aria che rivisita in modo del tutto inaspettato i canti popolari sulle tracce degli emigranti trentini anche con l’apporto del Coro della Sosat: un’assoluta chicca!. Come sarà da non perdere sabato 3 maggio l’intervento di Lino Patruno (storico componente de I Gufi e notissimo jazzista nonché appassionato cinofilo) nella serata conclusiva del festival.
Come avrete capito è un programma da capogiro in cui letteralmente “perdersi”! Noi ve ne daremo conto con anteprime dei film, interviste ai personaggi del Festival e qualche sorpresa su www.trentofestival.it…
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