Candela di Pinocchio in Val Travenanzes, Dolomiti
In Val Travenanzes, Dolomiti, Santiago Padrós e Ruggero Corá hanno salito Pinocchio, la cascata di ghiaccio liberata con un tratto di misto nel 2013 da Martin Riegler e Florian Riegler. Adesso l’intera cascata si è formata fino a terra ed è forse la prima volta che viene salita in questa versione.
Grazie al Burian e alla sua eccezionale ondata di aria gelida, si è completamente formata in Val Travenanzes – forse per la prima volta in oltre 20 anni – la cascata di ghiaccio Pinocchio. Si tratta di un’esile candela sulla sinistra orografica della valle che viene raggiunta solitamente attraverso una sezione di dry tooling e che è stata liberata nel 2013 da Florian e Martin Riegler. Grazie al suggerimento di Beppe Ballico che da oltre due decenni monitora le condizioni in valle, Santi Padros e Ruggero Corá si sono recati in val Travenanzes domenica 4 marzo. Visto che Pinocchio si era formata completamente fino a toccare a terra, i due hanno effettuato la prima salita della cascata nella sua versione “pura”, chiamandola La Candela di Pinocchio. Quattro giorni più tardi Ballico e Stefano Figliolia hanno ripetuto la via.
Racconta Padrós: “Da più di 10 giorni inseguivamo le condizioni giuste e questo Burian che ci fa patire il freddo, fino a -25ºC, mentre scio con dei clienti fuoripista classici delle Dolomiti. Domenica 4 marzo si presenta invece diversa, meno fredda e soleggiata. Ciò nonostante al sole la temperatura non è altissima ma con Ruggero Corá entriamo in Val Travenanzes per dare sfogo alla nostra voglia di ghiaccio.
Viste le buone condizione, abbandoniamo la nostra idea iniziale di salire “Principe Stravogine” e facciamo invece come riscaldamento “Tonno Nostromo” con uscita per “Moby Dick”, 4 tiri bellissimi accompagnati da quattro nuvole che ogni tanto nascondono il sole. A sinistra pende questo missile della via di misto “Pinocchio”, che non sembra essere stato ancora salito.
Così si fanno le 13:00, impiego un po’ meno di un’oretta per salire l’esile candela, non c’è molto da pulire ma fatico a trovare dove agganciare i piedi! 40 metri mi portano fino alla sosta di “Pinocchio”. Per me è un bel WI6+ e un gran regalo che la natura ci ha fatto in questo inverno che non è ancora finito.
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4 giorni dopo l’apertura l’instancabile Beppe Ballico ripete l’itinerario insieme a Stefano Figliolia e ci regala delle bellissime foto!”
Padros ringrazia: TrangoWorld & Extrem Isard